sabato 18 agosto 2012

Principi didattici delle Arti Marziali

Esistono dei punti essenziali da sottolineare riguardo il training nell’Arte del Combattimento: tali punti riguardano sia l’apprendimento delle tecniche di combattimento che l’acquisizione di una adeguata impostazione caratteriale, elemento quest’ultimo imprescindibile per il corretto apprendimento dell’Arte.

CONCENTRAZIONE

"fare il vuoto nei pensieri significa raggiungere un naturale stato di meditazione"

La concentrazione ha due significati differenti molto importanti: il primo si identifica con il "fare attenzione"; è essenziale, durante le lezioni, essere costantemente attenti alla valutazione dei limiti entro i quali si deve praticare. Gli incidenti, nel dojang, avvengono spesso quando gli studenti non si attengono scrupolosamente alle indicazioni dell’Insegnante oppure perdono di vista i propri limiti personali. Quando si praticano tecniche marziali è necessario pensare intensamente e costantemente a quello che si sta facendo.
Il secondo significato è quello di "concentrazione come stato di coscienza" che, durante la lezione, determina un’elevata ricettività all’apprendimento. Tale stato è correlato ad una "mente calma", in quanto, come veniva insegnato nel passato ai guerrieri: "una mente calma è libera dalle esitazioni".

PAZIENZA E PERSEVERANZA

"Se una persona si impone di imparare ha sicuramente successo"

Nulla può essere acquisito senza pazienza e la perseveranza è il prezzo da pagare per ottenere la Conoscenza. Non si può ottenere nulla che abbia realmente valore senza sacrificio: "Le estati sono calde e gli inverni freddi: questa è la condizione umana!". La Conoscenza arriva a coloro che hanno la pazienza di sacrificarsi e di insistere nel sacrificio, riconoscendo l’umile condizione della propria ignoranza.

SINCERITA’ E SERIETA’ NELLA PRATICA DELL’ARTE

"Se non si pratica regolarmente non si fronteggia il nemico…"

La perfezione delle tecniche richiede "abitudini radicate" ed un’attitudine mentale all’introspezione. Gli esercizi, a prescindere dal numero di volte che vengono ripetuti, rappresentano una perdita di tempo se eseguiti male o senza attenzione. Il tempo che ognuno di noi spende nel dojang è prezioso. La perfezione delle tecniche richiede che divengano una "seconda natura della persona" e quindi azionabili "di riflesso". Se si necessita di pensare alla tecnica con la quale reagire ad una data situazione è già troppo tardi perché la situazione è cambiata. La perfezione nelle Arti Marziali è simile ad un gioiello: "prima che venga tagliato e pulito è solo una pietra grezza; se nessuno lo taglia e pulisce non è possibile conoscerne l’intrinseca bellezza". L’allenamento nell’Arte è "pulire e tagliare".

VELOCITA’

"Giudica le possibilità e valuta l’opportunità di agire: cogli la prima opportunità e sii veloce"

Tutte le tecniche richiedono velocità. Esistono tante tecniche di difesa in relazione ad una tecnica di attacco ma le tecniche devono essere sviluppate nella più grande velocità ed efficienza.

CONSERVAZIONE DELLE ENERGIE

"La Forza Interiore deve essere prima trattenuta e poi rilasciata"

Uno degli aspetti più complicati da insegnare nelle Arti Marziali è proprio a conservare l’energia ed a rilassare il corpo in condizioni di stress. Il Ki (Energia Interna) non può essere rilasciato se il corpo non è libero da tensioni interne e paure. La tensione è una delle fondamentali cause di consumo di energie: anche quando il corpo non è in moto ci si può stancare facilmente solo per il fatto di essere sotto tensione. Quando si è calmi non si esita.
Naturalmente, "conservazione delle energie" significa anche accettare l’affaticamento, in quanto la ripetizione delle tecniche in condizione di stanchezza è pericoloso e fa acquisire "comportamenti corporei scorretti".

RISPETTO ED OBBEDIENZA

"Tutti i sistemi in natura operano nel rispetto di regole"

In ogni Arte Marziale ci sono aspetti che la rendono pericolosa. Porre un’arma nelle mani di uno sconosciuto o, più propriamente, "tirar fuori le armi dal suo corpo"è una esperienza ?. In questo senso, una delle prove fondamentali per l’accettazione dello studente è vedere se è sufficientemente umile da subordinare il proprio "ego" alle regole del dojang e propriamente attento alla pericolosità dello "strumento marziale" che gli si sta affidando.

VANITA’

"Un grande ego è sinonimo di una piccola mente"

E’ semplice essere vanesi quando ci si confronta con persone che sanno meno di noi. Lo studente di Arti Marziali deve comprendere, invece, quanto poco di conosce. Ci sono moltissime tecniche e quindi, occorrono anni per completare lo studio ed alla fine probabilmente non riuscirebbe ad impiegarne nel modo corretto nessuna. Quanto detto serve a far capire che "quando un pesce vive in una vasca pensa che la vasca è il mare" ma questo è naturalmente sbagliato: significa solo che il pesce è ignorante.

Nessun commento:

Posta un commento