Esistono dei punti essenziali da sottolineare riguardo il
training nell’Arte del Combattimento: tali punti riguardano sia l’apprendimento
delle tecniche di combattimento che l’acquisizione di una adeguata impostazione
caratteriale, elemento quest’ultimo imprescindibile per il corretto
apprendimento dell’Arte.
CONCENTRAZIONE
"fare il vuoto nei pensieri significa raggiungere un
naturale stato di meditazione"
La concentrazione ha due significati differenti molto
importanti: il primo si identifica con il "fare attenzione"; è
essenziale, durante le lezioni, essere costantemente attenti alla valutazione
dei limiti entro i quali si deve praticare. Gli incidenti, nel dojang,
avvengono spesso quando gli studenti non si attengono scrupolosamente alle
indicazioni dell’Insegnante oppure perdono di vista i propri limiti personali.
Quando si praticano tecniche marziali è necessario pensare intensamente e
costantemente a quello che si sta facendo.
Il secondo significato è quello di "concentrazione come
stato di coscienza" che, durante la lezione, determina un’elevata
ricettività all’apprendimento. Tale stato è correlato ad una "mente calma",
in quanto, come veniva insegnato nel passato ai guerrieri: "una mente
calma è libera dalle esitazioni".
PAZIENZA E PERSEVERANZA
"Se una persona si impone di imparare ha sicuramente
successo"
Nulla può essere acquisito senza pazienza e la perseveranza
è il prezzo da pagare per ottenere la Conoscenza. Non si può ottenere nulla che
abbia realmente valore senza sacrificio: "Le estati sono calde e gli
inverni freddi: questa è la condizione umana!". La Conoscenza arriva a
coloro che hanno la pazienza di sacrificarsi e di insistere nel sacrificio,
riconoscendo l’umile condizione della propria ignoranza.
SINCERITA’ E SERIETA’ NELLA PRATICA DELL’ARTE
"Se non si pratica regolarmente non si fronteggia il
nemico…"
La perfezione delle tecniche richiede "abitudini
radicate" ed un’attitudine mentale all’introspezione. Gli esercizi, a
prescindere dal numero di volte che vengono ripetuti, rappresentano una perdita
di tempo se eseguiti male o senza attenzione. Il tempo che ognuno di noi spende
nel dojang è prezioso. La perfezione delle tecniche richiede che divengano una "seconda
natura della persona" e quindi azionabili "di riflesso". Se si
necessita di pensare alla tecnica con la quale reagire ad una data situazione è
già troppo tardi perché la situazione è cambiata. La perfezione nelle Arti
Marziali è simile ad un gioiello: "prima che venga tagliato e pulito è
solo una pietra grezza; se nessuno lo taglia e pulisce non è possibile
conoscerne l’intrinseca bellezza". L’allenamento nell’Arte è "pulire
e tagliare".
VELOCITA’
"Giudica le possibilità e valuta l’opportunità di
agire: cogli la prima opportunità e sii veloce"
Tutte le tecniche richiedono velocità. Esistono tante
tecniche di difesa in relazione ad una tecnica di attacco ma le tecniche devono
essere sviluppate nella più grande velocità ed efficienza.
CONSERVAZIONE DELLE ENERGIE
"La Forza Interiore deve essere prima trattenuta e poi
rilasciata"
Uno degli aspetti più complicati da insegnare nelle Arti
Marziali è proprio a conservare l’energia ed a rilassare il corpo in condizioni
di stress. Il Ki (Energia Interna) non può essere rilasciato se il corpo non è
libero da tensioni interne e paure. La tensione è una delle fondamentali cause
di consumo di energie: anche quando il corpo non è in moto ci si può stancare
facilmente solo per il fatto di essere sotto tensione. Quando si è calmi non si
esita.
Naturalmente, "conservazione delle energie"
significa anche accettare l’affaticamento, in quanto la ripetizione delle
tecniche in condizione di stanchezza è pericoloso e fa acquisire "comportamenti
corporei scorretti".
RISPETTO ED OBBEDIENZA
"Tutti i sistemi in natura operano nel rispetto di
regole"
In ogni Arte Marziale ci sono aspetti che la rendono
pericolosa. Porre un’arma nelle mani di uno sconosciuto o, più propriamente, "tirar
fuori le armi dal suo corpo"è una esperienza ?. In questo senso, una delle
prove fondamentali per l’accettazione dello studente è vedere se è
sufficientemente umile da subordinare il proprio "ego" alle regole
del dojang e propriamente attento alla pericolosità dello "strumento
marziale" che gli si sta affidando.
VANITA’
"Un grande ego è sinonimo di una piccola mente"
E’ semplice essere vanesi quando ci si confronta con persone
che sanno meno di noi. Lo studente di Arti Marziali deve comprendere, invece,
quanto poco di conosce. Ci sono moltissime tecniche e quindi, occorrono anni
per completare lo studio ed alla fine probabilmente non riuscirebbe ad
impiegarne nel modo corretto nessuna. Quanto detto serve a far capire che "quando
un pesce vive in una vasca pensa che la vasca è il mare" ma questo è
naturalmente sbagliato: significa solo che il pesce è ignorante.
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