Il guerriero dentro di noi ci chiama ad essere coraggiosi e a combattere, quando è necessario, per noi stessi e per gli altri. Egli è dotato di una fede incrollabile, che però non è una fede cieca, non è una fede nei dogmi, ma una fede nel traguardo finale. Il suo comportamento non è ortodosso, impegnato com'è nell'adoperare tutto come mezzo per il raggiungimento dello scopo.
La sua sopravvivenza è legata alla sua capacità di adattamento, egli deve essere in grado di trasformare qualsiasi cosa, qualsiasi avvenimento a suo vantaggio, deve attivare verso la vita un atteggiamento rivoluzionario e magico, che gli consenta di operare la trasformazione alchemica delle forze e delle energie negative del proprio cuore.
Egli sa che ciò che non può essere vinto deve essere nobilitato e utilizzato. Come un sapiente giardiniere usa il letame per nutrire i suoi splendidi fiori, alla stessa maniera il guerriero deve orientare la sua mente in modo tale che tutte le virtù, tutti i vizi servano da nutrimento al fuoco spirituale.
La vera guerra è contro i nemici interiori : l'odio, la disperazione, l'accidia. E' il coraggio di affrontare i draghi interiori che ci mette in grado di affrontare quelli esteriori con intelligenza, autodisciplina e saggezza.
(da : "Le Tre vie del Tao", del M° Flavio Daniele)
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