Un punto
importante è che esistono dei titoli assoluti e dei titoli relativi. I titoli
assoluti sono quelli che rimangono uguali indipendentemente dal grado
rivestito, i titoli relativi invece sono collegati al grado che uno riveste. Un
altro punto è se il titolo dovrebbe venire prima o dopo il nome. Secondo il
modo giapponese, il nome va messo prima del titolo. In occidente invece usiamo
convenzionalmente mettere l’onorificenza prima del nome (Dott. Rossi, Sig. Bianchi,
Miss Evans, Lord Peter, ecc.).
Yudansha e Mudansha
Sono termini composti da tre parole: “Yu”, “Dan”, “Sha”.
Sha è un
suffisso che indica un gruppo di persone che appartengono ad un determinato
gruppo, paragonabile nella lingua giapponese ad un branco di cavalli. Dan, rappresenta
il grado o livello. Yu che
significherebbe ”con” o “hanno”. Così “Yudansha” sono “le persone che hanno un
grado”, ovvero le cinture nere.
Di contro, Mu
significa essenzialmente “senza” o “non hanno”, così le persone che non hanno
ancora raggiunto la cintura nera saranno riconosciute come Mudansha.
Kohai
Questo è un
titolo relativo. Un Kohai è un principiante – qualcuno con un grado più basso
rispetto al proprio o qualcuno che ha iniziato ad allenarsi dopo.
Se si ha lo
stesso grado, il più giovane di età è il Kohai. E’ di solito usato tra i ranghi
dei Kyu.
Sempai o Senpai
La versione relativa
sta a significare Grado Esperto, e sta ad indicare qualche anziano o
un’appartenente al rango degli esperti. Mentre può essere usato tra gli
Yudansha, un Sandan (3° Dan) deve chiamare un Yodan (4° Dan) con il titolo di
Sempai.
E’ improbabile,
dal momento che hanno già un titolo che lo sostituisce. Ancora questo titolo è
più appropriatamente usato tra i ranghi dei Kyu. La versione assoluta è usata
per indicare le persone con un grado di Shodan (1° Dan) e Nidan (2° Dan).
Bisogna comunque ricordare che nei sistemi dove i titoli sono conferiti
piuttosto che in automatico, questo titolo può essere applicato al rango di
Sandan o addirittura Yodan, fin tanto che ad lui/lei non gli sia stato
conferito il titolo di Sensei.
Sensei
Letteralmente
significa insegnante, maestro e da noi è applicato ai 3° e 4° Dan. In altri
Paesi o in altre Organizzazioni è talvolta un titolo che si conferisce in
aggiunta al grado della cintura rivestito. In alcuni stili esiste addirittura
un’ulteriore interpretazione a questo titolo , Sensei-ho che significa
essenzialmente “Sensei in allenamento” ed è spesso usato a significare che un
atleta che sta affrontando un esame o superando una prova, è un possibile
candidato alla nomina di sensei. La parola Sensei è comunque un termine generico
di rispetto nei costumi giapponesi, per tutti i maestri possessori di una
qualunque abilità, non solo nel Karate. Significa qualcosa come “colui che è
andato prima di me”, e cioè nel senso di saper guidare lungo il cammino,
piuttosto che insegnare qualcosa. Di conseguenza, le persone con il 1° o il 2°
Dan sono spesso chiamate Sensei se sono i responsabili o gli istruttori presso
un Dojo. Si dice che in Giappone questo titolo non è però applicato agli
insegnanti di scuola, dal momento che questi hanno già un termine loro che
indica in modo specifico gli insegnanti accademici.
Shihan
Secondo il libro
scritto da Shihan Cameron Quinn, questo termine significa esperto.
Letteralmente significherebbe Capo Istruttore. E’ il titolo genericamente usato
nei ranghi che includono il 5° Dan. In alcune IKO, è usato a per indicare solo
i Capi dell’Organizzazione a livello Nazionale, così chiunque di grado pari o
superiore al 3° Dan è chiamato Sensei a meno che non sia un responsabile a
livello nazionale. In alcune varianti del Kyokushinkai, un Shihan può essere
chiamato Shihan-dai (o dai-Shihan) che equivale al “più esperto” dei Shihan, e
può essere ,per la persona insignita di tale titolo, il segnale che questi è il
possibile successore al capo dell’Organizzazione. Una simile variante è
applicata anche ai Sensei, Sensei-dai è dunque il più esperto dei Sensei.
Ancora, come Sensei, in alcune organizzazioni questo è un titolo conferito, che
non viene automaticamente con il grado, e in altre ancora può essere conferito
addirittura a persone con il 4° Dan.
Hanshi
E’ un titolo
applicato solo a quelle persone con il 7° Dan o superiori. L’inversione delle
sillabe con Shihan (shi-han; han-shi), è logicamente tradotta come il Maestro
dei Maestri. Sebbene è possibile che queste persone insegnino ai maestri e ai
Shihan, la traduzione non è corretta. Mentre il significato di han è in effetti
lo stesso che troviamo in Shihan, la shin in questo caso significa gentiluomo,
samurai o guerriero, dotto. In giapponese, questo è un shogo o “qualifica ad
insegnare”, come se fosse una laurea, e piuttosto che indicare un implicita
abilità tecnica di una persona, è più un riconoscimento alla persona per il
contributo dato alla propria arte. I titoli Renshi e Kyoshi (inferiori rispetto
a Hanshi), sono applicati invece sulla base di meriti scolastici.
Kancho
Letteralmente,
la parola significa Capo della Palestra e proviene dalle due parole "kan"
(palestra) e "cho" (capo, leader). Mas Oyama inizialmente deteneva questo titolo, ed è il
titolo usato ora impropriamente da Akiyoshi Matsui come apparente “erede” nella
IKO1. Nel caso del Kyokushinkai a dei relativi stili, il termine Kancho può
essere usato per significare il “Boss” dell’Organizzazione, anche se la
palestra ha più filiali e quindi più capi. Questo è il perché lo stile era
conosciuto come Kyokushinkaikan o Ashiharaikan o Seidokaikan.
Saiko Komon
Il termine
significa il più Alto Consigliere. Questo è il titolo che fu usato da Hatsuo
Royama e Yuzo Goda in veste di consiglieri capo nei confronti di Akiyoshi
Matsui.
Sosai
Significa
Presidente, e fu adottato da Mas Oyama nel 1985 quando assunse posizioni
amministrative aggiuntive nell’Organizzazione.
TITOLI NEGLI STILI DERIVATI DAL KYOKUSHINKAI
Soshu
Letteralmente
significa Fondatore, ed è usato da Shigeru Oyama che fondò il World Oyama
Karate.
Shoseki Shihan
Significa in
cima ai Shihan ed è molto simile a Saiko Shihan.
Saiko Shihan
Significa
qualcosa come il più alto degli Shihan ed era il titolo che Mas Oyama diede a
Yasuhiko Oyama mentre era ancora nella IKO.
Kaicho
"Kai" significa
associazione o società e "cho" significa capo o leader, quindi la parola
sta a significare "Capo dell’Associazione".
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