giovedì 23 febbraio 2012

I dojokun del Karate Kyokushinkai, ovvero il credo del Kyokushin

I Dojo Kun, i principi sui quali si basa la pratica del Karate Kyokushinkai, furono scritti da Sosai Oyama con l’aiuto dello scrittore Eiji Yoshikawa, l’autore di Musashi, libro incentrato sulla vita e sulle avventure del più grande guerriero del Giappone, Miyamoto Musashi, che fu fonte d'ispirazione per Sosai durante il ritiro e l'allenamento in montagna.
In genere il Dojo Kun si recita alla fine di ogni allenamento, quando tutti gli studenti e gli istruttori si inginocchiano in seiza disposti secondo l'ordine di grado, con gli istruttori di fronte agli studenti.
Dopo una breve meditazione (detta mokuso), l'istruttore con il grado maggiore ordina allo studente più anziano, di recitare il Dojo Kun nel linguaggio locale, facendo delle pause in cui il resto della classe ripete quella sentenza. 
I "Dojo Kun", letteralmente "regole del luogo dove si segue la Via", si possono considerare come l´essenza stessa del karate-do, la sua definizione.
Questo codice ci indica l´obiettivo nel lavoro di ricerca ed allenamento che stiamo compiendo.
Un obiettivo che, a dire il vero, non conosciamo, non vediamo, ma verso il quale tendiamo e che deve indurci solo a riporre la nostra attenzione alla strada che si sta percorrendo, perchè il significato della vita, alla fine, è tutto qui : cercare di percorrere una giusta strada e percorrerla bene.
E´ il fondamento che nel buddhismo viene chiamato "la giusta azione".
Questa è la moralità necessaria per dare senso ed equilibrio all'allenamento fisico. Se si ignora questo concetto si travisa l'intera pratica del karate.
Non solo le tecniche andranno affinate, ma lo spirito individuale per primo dovrà essere indirizzato ed educato.



Educheremo il nostro cuore e il nostro corpo per uno spirito forte e fermo.

Hitotsu, ware ware wa, shinshin o renmashi, kak-ko fubatsu no shingi o kiwameru koto.

Perseguiremo il vero significato delle Arti Marziali, cosicché i nostri sensi potranno essere sempre pronti.

Hitotsu, ware ware wa, bu no shinzui o kiwame, ki ni hasshi, kan ni bin naru koto.

Con vero rigore noi cercheremo di coltivare uno spirito di abnegazione.

Hitotsu, ware ware wa, shitsujitsu goken o mot-te, jiko no seishin o kanyo suru koto.

Osserveremo i principi della cortesia, rispetteremo i nostri superiori e rifuggiremo dalla violenza.

Hitotsu, ware ware wa, reisetsu o omonji, chojo o keishi sobo no furumai o tsutsushimu koto.

Seguiremo la nostra religione, e mai dimenticheremo l’unica virtù dell’umiltà.

Hitotsu, ware ware wa, shinbutsu o totobi, kenjo no bitoku o wasurezaru koto.

Noi guarderemo in alto alla saggezza e alla forza senza cercare altri desideri.

Hitotsu, ware ware wa, chisei to tairyoku to o kojo sase, koto ni nozonde ayamatazaru koto.

Per tutta la nostra vita attraverso il karate, cercheremo di restare nello spirito del Kyokushin.

Hitotsu, ware ware wa, shogai no shugyo o karate no michi ni tsuji, Kyokushin no michi o mat-to suru koto.

Storia del Kyokushinkai e di Sosai Masutatsu Oyama


Sosai Masutatsu Oyama, fondatore del Karate Kyokushinkai

Il 12 luglio 1923, in un villaggio della Corea del Sud chiamato Qa-Ryong-Ri Yong-chi-Myo'n Chul Na Do, vicino Gunsan, nasceva Sosai Masutatsu Oyama.

Il suo nome originario era Choi Yeong-eui : quando emigrò in Giappone, anch’egli dovette sottostare alla regola secondo cui gli emigranti coreani (la Corea a quel tempo era occupata e dominata dal Giappone) dovevano assumere un nome giapponese : gli fu quindi imposto un nome nipponico, Masutatsu Oyama, (“oyama” significa "grande montagna").

All'età di 9 anni, dopo essere stato mandato in Manciuria alla fattoria di sua sorella, inizia a praticare le Arti Marziali, studiando la disciplina del Kempo cinese del Sud, conosciuta anche come tecnica delle "Diciotto Mani di Lohan" sotto la guida del maestro Yi.

All’età di 12 anni, ritorna in Corea, dove pratica un arte marziale coreana chiamata Taiken o Chabi, una sorta di miscuglio di Kempo, Kung Fu e Ju Jitsu.

Nel 1938, a 15 anni, Mas Oyama si trasferisce nuovamente in Giappone, con la speranza di entrare nella Yamanashi Youth Aviation Institute, una famosa scuola di aviazione, per diventare un pilota, ma deve presto abbandonare il suo sogno a causa delle difficili condizioni di vita e delle sue origini coreane, ed è costretto a trovarsi un lavoro.

Prosegue però il suo allenamento praticando il judo e la boxe, e il suo interesse per le arti marziali lo porta al dojo di Gichin Funakoshi, presso l'università Takushoku, dove inizia a studiare con dedizione il Karate Okinawa (quello che diventerà il Karate Shotokan), facendo rapidamente progressi.

All'età di 17 anni è già II° dan, mentre all'età di 20 anni consegue il IV° dan. A questo punto si interessa più profondamente al judo, riuscendo in meno di quattro anni a raggiungere anche in questa disciplina il grado di IV° dan.

ll passo successivo fu l'ingresso nella Butokukai, l'accademia formativa dell'Arma Imperiale Giapponese, specializzata in guerriglia, spionaggio e combattimento a mani nude, dove Sosai trascorre ben due anni.

Quando il Giappone venne sconfitto alla fine della seconda guerra mondiale, Mas Oyama, come molti altri giovani giapponesi, attraversa una crisi personale, aggravata anche dai contrasti con il M. Funakoshi, e la sua visione del Karate, ma riesce ad uscirne con l’aiuto di So Nei Chu, un grande Maestro coreano che era stato allievo di Chojun Miyagi, il fondatore del Goju-Ryu Karate : il M° So era famoso per la sua forza fisica e la sua spiritualità, ed ebbe una profonda influenza su Oyama, insegnandogli l’inseparabilità del budo e i fondamenti spirituali del Buddismo dalla pratica del Karate.

Dopo un paio d’anni di allenamento, il maestro So consiglia a Mas Oyama di dedicare completamente la sua vita alle Arti Marziali e di ritirarsi nelle montagne per addestrare la sua mente e il suo corpo.

A 23 anni, Mas Oyama incontra Eiji Yoshikawa, autore del famoso romanzo "Musashi" (un libro da leggere per coloro che praticano le Arti Marziali), il quale ha dedicato la vita alla ricerca dei più famosi Samurai del Giappone : Yoshikawa e la sua opera aiutano decisamente Mas Oyama a capire il significato del Bushido (codice dei Samurai). In quell'anno Oyama, si reca dal Maestro Minobu, nella Prefettura di Chiba, dove Musashi sviluppò il suo stile di combattimento con la spada : il Nito-Ryu.

Nel 1946 Oyama parte per l'addestramento, verso un luogo remoto sul monte Kiyosumi nella Prefettura di Chiba : ad accompagnarlo c'era uno dei suoi allievi, Yashiro, e un amico, il signor Kayama, che provvedeva ai rifornimenti di cibo; proprio quando attraverso un vigoroso allenamento Mas Oyama era riuscito a superare il problema dello stress mentale causato dalla solitudine, Yashiro cede e dopo 6 mesi abbandona il maestro.

Oyama progettava di rimanere sulle montagne per 3 anni, ma la fuga dell'allievo è un duro colpo, che lo fa quasi desistere dall'impresa : solo l'incoraggiamento di So Nei Chu, riesce a convincerlo a restare e a proporsi di diventare il karateka più forte del Giappone.

Tuttavia dopo solo altri 14 mesi è costretto a rinunciare all'impresa, perché Kayama non può più sponsorizzarlo; pochi mesi dopo, nel 1947, Mas Oyama mette alla prova il suo allenamento partecipando e vincendo alla sezione di Karate del Primo Torneo Nazionale delle Arti Marziali di Kyoto. Riesce in tal modo a superare lo sconforto per non aver completato i tre anni di solitudine.

Durante una rissa in un locale notturno di Tokyo, Oyama uccide il suo avversario e viene arrestato, processato ed assolto per "auto-difesa” : dopo questa drammatica vicenda, Oyama decide di dedicare la propria vita completamente alla Via del Karate.

Così ricomincia, questa volta sul monte Kiyozumi, sempre nella Prefettura di Chiba : questo posto viene scelto per lo sviluppo della progressione spirituale, ma anche fisicamente non si scherza : 12 ore di allenamento al giorno, senza giorni di riposo, stando sotto cascate gelate, rompendo le pietre del fiume con le mani, utilizzando gli alberi come makiwara, saltando sopra le piante centinaia di volte al giorno. Tutto questo alternato allo studio dei classici antichi sulle Arti Marziali Zen, e della filosofia.

Dopo 18 mesi Sosai scese pieno di fiducia in se stesso, e capace di prendere il controllo della sua vita.

Nel 1950, iniziano i suoi famosi combattimenti con i tori, effettuati in parte per mettere a prova la sua forza e in parte per dimostrare al mondo il potere del suo Karate.

La sua potenza è, in effetti, evidente : combatte con 52 tori, uccidendone 3 al primo colpo e rompendo le corna di 49 di loro solo con colpi di shuto; con questo non si vuole certo dire che sia stato facile per lui.

Sosai Oyama amava spesso ricordare il risultato del suo primo tentativo contro un toro infuriato : nel 1957, in Messico, all'età di 34 anni, è stato quasi ucciso da un toro che lo infilzò alla schiena, anche se, in qualche modo, Oyama è riuscito a tirarlo a se e gli ha rotto le corna. Dovette rimanere a letto per circa 6 mesi a causa della gravità delle ferite riportate. Oggi, ovviamente, qualche gruppo di animalisti potrebbe avere qualcosa da ridire a proposito di queste dimostrazioni, malgrado quegli animali fossero comunque destinati al macello.

Nel 1952, si trasferisce negli Stati Uniti per un anno, dando dimostrazione del suo Karate dal vivo e sulla televisione nazionale.

Durante gli anni successivi, riceve numerose sfide da pugili, thai-boxer, lottatori di wrestling, dominando su tutti, vincendo contro circa 270 diversi sfidanti.

La maggior parte di queste persone vengono addirittura sconfitte con un solo pugno e i combattimenti non duravano più di tre minuti, in alcuni casi solo qualche secondo.

Il suo principio di combattimento è semplice : "se riesci ad arrivare fino all'avversario...è fatta”.

Oyama si afferma, così, come uno dei più temibili combattenti del suo tempo.

E' durante una delle sue visite negli Stati Uniti che Mas Oyama incontra Jacques Sandulescu, un vero e proprio gigante di origini romene che, un tempo, era stato fatto prigioniero dall'esercito Russo all'età di 16 anni e inviato a lavorare nelle miniere di carbone per due anni.

I due diventano amici, restando tali per tutta la durata della vita di Oyama : Jacques rimane tutt'oggi un elemento di spicco della IKO(1).

Nel 1953 Mas Oyama apre il suo primo "Dojo" a Mejiro, Tokyo.

Nel 1956 apre il suo primo vero dojo fu aperto in uno studio dietro l'università Rikkyo, 500 dall'attuale Honbu Dojo (il quartier generale).

Nel 1957 la scuola contava già 700 membri, nonostante l'alto numero di defezioni a causa del duro allenamento (in quel periodo la forza del suo Karate era a uno dei suoi livelli più alti e di conseguenza anche l'allenamento era molto severo).

Molti dei suoi studenti erano membri di altre discipline, arrivati al suo dojo interessati al jissen kumite (combattimento a contatto pieno), e Oyama, sotto il consiglio di Kenji Kato, sceglie di comparare i diversi stili e costruire la sua propria disciplina attraverso la scelta di quelle tecniche e di quei concetti che riteneva essere i migliori e i più utili in un vero combattimento, non limitandosi solo al karate, ma analizzando tutte le Arti Marziali.

E così, da un’evoluzione del suo karate originario, nacque il Kyokushin Karate.

I praticanti del Dojo di Mas Oyama concepiscono il combattimento in modo molto serio, guardandolo prima di tutto come arte da combattimento : in questo modo si aspettano di colpire ed essere colpiti; con poche restrizioni, l'attacco alla testa diviene una cosa del tutto normale; prese, proiezioni, colpi alle costole diventano comuni; i combattimenti si ripetono finché uno dei due combattenti non viene battuto; gli infortuni in combattimento, in tal modo, diventano una cosa quotidiana e la percentuale di abbandono cresce vertiginosamente; vengono, inoltre, indossati dei karate-gi non tradizionali ed è, tra l’altro, possibile indossare quello che si vuole.

La prima "Scuola di Oyama" fuori dal Giappone venne aperta nel 1957 da Shihan Bobby Lowe (scomparso nel 2011) alle Hawaii, dove Oyama aveva dato nel 1952 una delle sue prime dimostrazioni.

In quella occasione Shihan Lowe lo aveva incontrato e si era accordato per allenarsi con lui. Il padre di Shihan Lowe era un istruttore di Kung Fu, e quindi Lowe era molto preparato nelle Arti Marziali cinesi; aveva, inoltre, sperimentato ogni disciplina che aveva conosciuto: a 23 anni aveva ottenuto il 4° Dan in judo, il 2° Dan in Kempo e lo shodan in Aikido, ma la dimostrazione della potenza di Oyama lo aveva stupito, tanto che decise di andare a Tokyo per allenarsi con lui per oltre 1 anno e mezzo. Così Shihan Bobby Lowe divenne il primo "uchi-deshi" (studente privato) del Kyokushin, una tradizione che sarebbe cresciuta e conosciuta più tardi come "Wakajishi" ovvero "I Giovani Leoni di Mas Oyama", nome che identificava un ristretto e selezionato gruppo di allievi scelti ogni anno perché si dedicassero al Karate per tre anni ininterrottamente.

Nel 1961 Mas Oyama apre il suo Dojo a Los Angeles.

Nel 1963 iniziò la costruzione del Quartier Generale Mondiale che venne aperto ufficialmente nel 1964. In questa occasione Mas Oyama coniò per il suo karate il titolo di Kyokushin, per celebrare l'inizio della sua diffusione nel globo in oltre 120 paesi, con oltre 10 milioni di membri che la hanno resa una delle più grandi organizzazioni di Arti Marziali del mondo.

E' superfluo dire che una disciplina è solo forte quanto lo sono gli allievi che la rappresentano.

Quindi è responsabilità di tutti quelli che hanno scelto di seguire Sosai, di allenarsi duramente e di forgiare uno spirito indomabile, affinché la reputazione di potenza nel Kyokushin Karate possa essere riconosciuta ovunque e da chiunque.

Nel Luglio del 1966 viene fondata l'IKO per il Nord America, nel 1968 per l'Europa, nell'Agosto dello stesso anno per il Mezzo-Est e nell'Ottobre quella per il Sud Pacifico.

Nel Febbraio del 1969 viene fondata l'IKO per il Sud Africa, in Aprile quella per il Sud-Est dell'Asia.

Nel 1969 organizza il primo KyokushinKai All Japan Karate Tournament.

Nel 1970 Mas Oyama tiene la Prima Conferenza IKO per gli Stati Uniti a Los Angeles, con Presidente Tadashi Nakamura, e Vice Presidente Stephen Senne.

Nel Giugno del 1971, il Dojo di New York diventa la sede principale per gli Stati Uniti.

Nel 1972 organizza la seconda edizione del campionato mondiale World Union Karate-Do Organization (W.U.K.O.) a Parigi.

Nel Febbraio del 1973, Mas Oyama arriva negli Stati Uniti incontrando i responsabili dei vari Dojo, riuniti per l'occasione nel Dojo di Don Buck; in questa circostanza Oyama li incoraggia ad inviare i loro migliori combattenti al 1° Torneo Mondiale di Karate Open.

Nel 1974 Mas Oyama riceve il grado di 9° Dan dai più importanti responsabili dell'organizzazione sparsi in tutto il mondo. Stephen Senne riceve il 4° Dan da Mas Oyama e Don Buck.

Nel 1975 si tiene il 1° Torneo Mondiale di Karate Open.

Nel Settembre del 1989, Mas Oyama nomina Don Buck come Presidente della IKO per gli Stati Uniti.

Sosai Mas Oyama muore improvvisamente il 19 Aprile del 1994, all’età di 70 anni, a causa di un cancro al polmone (tuttavia non era un fumatore) diagnosticatogli poco tempo prima.

Panoramica sul Karate Kyokushinkai : Significato e filosofia.

Il Kyokushinkai : significato e filosofia.

La parola "Kyokushin" è composta da due ideogrammi giapponesi, "Kyoku" (ultimo, estremo) e "Shin" (realtà o verità).
ll nome completo dello stile è : Kyokushin-Kaikan, dove "Kai" significa “incontro”, “associazione”, e "Kan" “scuola”, "struttura".
Il karate-gi, la divisa di allenamento ufficiale usata dai praticanti del Kyokushinkai, ha gli ideogrammi “KyokushinKai” ricamato sulla parte sinistra della giacca, rappresentato dal “Kanji” artistico ideato proprio da Sosai Oyama.
Il simbolo internazionale riconosciuto del Karate Kyokushinkai è il "Kanku", che trova la sua origine filosofica dal Kata “Kanku”.

Il kanj con sopra il kanku.

Creato dal maestro Masutatsu Oyama, il Karate Kyokushin enfatizza la potenza fisica, attraverso allenamenti di una durezza fuori dal comune, e propugna il combattimento reale a mani nude, a contatto pieno, senza protezioni, con il solo vincolo dell’interdizione dei colpi di pugno al viso.
Il Kyokushin Karate viene per questi motivi chiamato anche Full Contact Karate, Karate Contact o Fighting Karate in inglese e “Kenka Karate” o “Jissen Karate” in giapponese.
Il Kyokushin karate-ka crede che questo contatto sia necessario per poter apprezzare la resistenza del corpo umano, lo spirito e per prepararsi ogni serio confronto.
Reso famoso da spettacolari dimostrazioni di rottura (tameshiwari) eseguite con tutte le parti del corpo, che fanno parte della pratica standard dello stile, il Kyokushin insegna l'uso di tecniche a contatto con la possibilità di colpire l'avversario anche con calci alle gambe.
Questo stile di karate risulta efficacissimo nella difesa personale ed è accessibile ad ogni praticante che desidera raggiungere una buona scioltezza articolare e una grande forma fisica.
Lo spirito fondamentale del Kyokushin prevede l'accettazione del dolore nonché la ricerca di un approfondimento spirituale derivata dallo sforzo fisico portato all’estremo della sopportazione.
Al fine di garantire la corretta divulgazione dello stile, negli anni sessanta venne creata una Organizzazione Internazionale di Kyokushinkai (IKO), che aveva essenzialmente lo scopo di formare istruttori scelti che venivano poi inviati ad insegnare nei Paesi di tutto il mondo, per soddisfare le esigenze di un sempre crescente numero di appassionati.
Da un modesto quartiere giapponese ed un piccolo gruppo di seguaci, il M° Oyama è riuscito a creare una Organizzazione che, prima di subire diverse frammentazione, contava circa 12 milioni di iscritti, ed un’arte marziale oggi conosciuta come "Il Karate più forte", non solo per le incredibili prove di forza e resistenza, ma anche per i rigorosi requisiti dell'allenamento e dei tornei.

La Filosofia del Kyokushinkai

È proprio il significato del termine “Kyokushinkai”, ossia “Associazione dell'estrema verità”, scelto dal fondatore, che suggerisce la filosofia di questa robusta forma di combattimento, in apparenza del tutto simile ad altri stili di karate.
Quello che rende i cultori del Kyokushin lottatori letali e persone eccezionali, è determinato da un sistema di addestramento estremo diretto a conquistare volontà e determinazione inossidabili, come attitudine nei confronti della vita. Le abilità atletiche, talvolta impressionanti, sono solo una conseguenza di questa preziosa conquista, che si può condensare nelle parole di Mas Oyama:

”...I limiti di un uomo sono solo quelli che la sua mente si vuole imporre...”.

Combattere in un torneo a pieno contatto, senza protezioni, è la prerogativa di persone coraggiose che sfidando i propri limiti psicofisici nell'allenamento scoprono in se stesse l'unico vero grande avversario, questo è il supremo insegnamento del Kyokushinkai:

“...Perdere denaro è perdere poco. Perdere fiducia in se stessi, è perdere molto. Perdere coraggio è perdere tutto, perché si perde se stessi...” (Mas Oyama).

Gran parte della pratica del Kyokushinkai si basa sulla filosofia Zen, come approfondiremo più avanti : Sosai, infatti soleva dire : <<Lo Zen è il Karate; e il Karate è il vero Zen>>.

Benvenuti!

武道舘極真会空手道

La Scuola Budokan Kyokushinkai Karate-do (con sede legale in Torre del Greco, e con dojo in Ercolano, presso lo Swimming Club Quattroventi) costituisce la prima associazione in assoluto, in tutta la provincia di Napoli, impegnata nella diffusione del Karate Kyokushinkai - Karate tradizionale a contatto pieno.
Facciamo parte della Kyokushin World Federation - Italia, presieduta da Sensei Tommaso Schirinzi, nostro Maestro dal 2001, e ne siamo i responsabili per la regione Campania.
In questo spazi avremo modo di trattare tutto ciò che riguarda il nostro amatissimo stile : tecnica, teoria, storia, filosofia.

OSU!

Senpai Davide Sorrentino